
Sono felicissima di tornare a realizzare interviste con gli autori. Questa settimana iniziamo con Daniele Paolucci, un autore romano, di cui ho letto il libro Pelle Quattrotre edito dalla casa editrice Passamonti.
1) Raccontaci qualcosa di te…
È una domanda che continua a imbarazzarmi. Avrei bisogno di domande precise a cui rispondere… Posso farti il punto della situazione: sono sposato con Marcella, con la quale ho una figlia di nome Anita; gestisco un ristorante vegetariano/vegano in società con il mio amico Francesco; ho la passione del surf da più di trenta anni e da altrettanti non mangio animali; ho scritto un libro; con mio fratello Stefano ho fondato una micro casa editrice sperimentale e indipendente; mi ritengo un indagatore dell’animo umano e della vita in generale, il mio campo d’interesse sono gli studi umanistici: in particolare la psicologia, la filosofia, l’esoterismo, la spiritualità e qualche nozione scientifica.
2) A che età hai letto il primo libro? E ricordi Il titolo?
Ho iniziato a leggere tardi, credo intorno ai venti anni. Non ricordo esattamente il primo libro letto, ma con molta probabilità i primi sono stati i testi di un certo Marcello Creti, un noto inventore e vecchio saggio che viveva a Sutri.
3) L’ultimo libro che hai letto…
I quattro maestri, di Vito Mancuso.
4) Il libro che ti è più piaciuto in assoluto?
Tra i pochissimi libri di narrativa che ho letto sicuramente Shiddarta di Hermann Hesse.
5) Ora dimmi un libro che secondo te è sopravvalutato…
Non saprei.
6) Fammi il nome di 3 autori che ammiri…
Hermann Hesse, Vito Mancuso e mio fratello Stefano.
7) C’è rivalità secondo te nel mondo della scrittura?
Presumo di si, come in tutti i campi dove ci siano valutazioni e classifiche.
8) Come ti è venuta l’idea di scrivere il primo libro?
Da tanti anni avevo in mente di scrivere un libro dove raccontare le mie esperienze e riflessioni personali. Più di una volta ci avevo provato ma senza mai riuscirci. Invece qualche anno fa, nel pieno di una grande crisi interiore, mi sono messo di buona lena e dopo aver scritto le prime righe sono riuscito a scrivere anche le ultime.
9) Un autore famoso che non hai mai letto ma che vorresti leggere?
Dostoevskij. Ho appena ordinato una copia di Memorie da una casa di morti edito da Mondadori e tradotto da mio cugino Mirco Gallenzi.
10) Quanto tempo hai impiegato a scrivere e a pubblicare il libro?
Tre anni per scriverlo (passando per quattro stesure) e cinque mesi per pubblicarlo.
11) Per i personaggi dei tuoi libri, hai preso spunto dalla realtà oppure è anche frutto puramente della tua fantasia?
Tutti i personaggi sono reali. Anche se ad alcuni ho cambiato nome, in modi diversi hanno tutti fatto parte della mia vita.
13) Quando scrivi hai un posto preferito in cui farlo?
Scrivo su una minuscola scrivania rossa all’interno di un’altrettanta minuscola stanza posta nel seminterrato di casa mia, al buio e con una candela accesa. Durante l’estate, a volte, mi sposto sotto un enorme albero di gelso che ho nel giardino.
14) Ti piace ascoltare la musica mentre scrivi? Se si, che musica ascolti?
Mi piacerebbe ma non ci riesco, ho bisogno del massimo silenzio.
15) C’è un genere di cui non scriveresti mai?
Tutti quelli che non leggo: rosa, horror, fantascienza, fantasy.
16) In questo momento stai scrivendo qualcosa di nuovo?
Sono impegnato in due progetti molto diversi tra loro. Uno è un libro biografico sui primi surfisti italiani e l’altro è una sorta di saggio su Roberto Assagioli, il fondatore della psicosintesi.
17) All’inizio del tuo percorso di scrittura, hai avuto rifiuti dalle case editrici?
Rifiuti dichiarati o notificati direi di no. Ho mandato il manoscritto a cinque o sei case editrici, mi ha risposto solo quella che poi lo ha pubblicato.
18) Quando stavi per pubblicare il tuo primo libro, chi è stata la prima persona a cui l’hai detto?
Quando ho ricevuto la telefonata della casa editrice “Il seme bianco”, che fa parte del gruppo Lit Edizioni (Castelvecchi, Elliot, Arcana e Ultra), ero insieme a mia moglie. Subito dopo l’ho detto a mio fratello.
19) Alle varie presentazioni, cosa provi di fronte ai tuoi lettori quando ti fanno i complimenti?
Non ho mai fatto presentazioni.
20) La richiesta più assurda che ti è stata fatta da un lettore?
Finora non ho avuto richieste assurde.
21) E la cosa più divertente che ti hanno chiesto?
Come sopra.
22) Ti lasci condizionare dai giudizi o dalle recensioni? E soprattutto ritieni importanti le recensioni?
I giudizi e le recensioni è giusto che ci siano, è un riscontro su quello che hai fatto, poi ognuno li vive a modo suo. Le recensioni sono importanti ai fini delle vendite.
23) Con il senno di poi, è stato difficile scrivere il libro e/o cambieresti qualcosa della storia?
È stato molto difficile. Purtroppo non sono uno scrittore né tantomeno uno che scrive con facilità, per me è abbastanza faticoso. Mentre scrivo mi agito, mi alzo in continuazione, sono teso…
Per quanto riguarda la storia del libro non cambierei nulla.
24) Cinque cose di cui non potresti mai fare a meno…
Mai dire mai… ma per il momento non farei a meno del surf, del tempo libero, del silenzio, della bellezza della natura, dell’imparare.
25) Ed ora invece dimmi 5 cose che non sopporti proprio…
Sono un buon sopportatore… però non riesco a sopportare la violenza e la sofferenza sugli animali e sui bambini, le cattive intenzioni delle persone, il caldo, le zanzare.
26) Se ti chiedessi così di getto di svelarci un tuo sogno, cosa mi risponderesti?
Avere una casa alla Canarie e una in Trentino. E naturalmente il tempo per andarci…
27) Prima di iniziare a scrivere un libro, di cosa hai bisogno per concentrarti?
Tempo e silenzio.
28) Dimmi i tre valori più importanti che ti hanno trasmesso e a cui tieni in particolar modo…
Più che trasmesso, acquisito: Il Vero, il Bello e il Bene.
29) Quanto tempo riesci a scrivere di fila senza mai distrarti?
Forse una ventina di minuti: più che senza distrarmi, senza alzarmi.
30) Racchiudi con tre aggettivi i tuoi libri…
Non ci riesco…
31) C’è una domanda in particolare che avresti voluto che ti facessi e che invece non ti ho rivolto?
No

INTERVISTA A FRANCESCO DI GIULIO
1) Raccontaci qualcosa di te…
Non saprei raccontarti di me. Non riesco a definirmi e se lo facessi, sbaglierei. In fondo chi è capace di descrivere a fondo se stesso? Leggi tutto >>

INTERVISTA A MASSIMILIANO ALBERTI
1) Parlaci di te…
Bah, scrivere di me in due righe lo troverei diminutivo. Quello che posso dire è che il lavoro che ho creato è stato fatto in 6 anni di passione e sacrificio. Sogno di vivere di scrittura? Si, è posso permettermi di sognare perché nel frattempo lavoro…
2) Qual’era il tuo sogno più grande da piccolo?
Ne avevo tanti. Il più grande era di fare la rock star.
..Non riuscendoci però, scrivo.
3) Ti ricordi il titolo del primo libro che hai letto?
Arancia Meccanica di Anthony Burgess.
4) Un tuo ricordo a cui tieni legato alla lettura…
L’aver ritrovato me stesso. Un mondo mio.
5) Ti ha ispirato qualcuno a scrivere?
Certo. Ho una musa. Dovevo in qualche modo far arrivare il mio messaggio. Ci sono voluti anni (12 anni 6 mesi e 19 giorni.). Ma ce l’ho fatta.
6) Hai un posto speciale dove scrivere?
Si, la scrivania. E’ la mia centrale nucleare di idee.
7) Usi il computer per scrivere o usi carta e penna?
Computer…ci siamo evoluti per qualcosa…
8) Ricorda con noi un aneddoto del tuo libro…
È frutto del sound degli audiolibri. È una scrittura fuori moda. Non potevo voler altro.
9) Pensi che gli uomini siano privilegiati nell’editoria?
Non oggi. Una volta si. Ovviamente nei paesi civilizzati. Tuttavia chi legge di più sono le donne. Se si pensa, loro decidono…
10) C’è un genere di cui non scriveresti mai?
Nella vita si cambia. Ho fatto cose che una volta avrei detto mai… quindi mi avvalgo della facoltà di non rispondere…
11) Prima di pubblicare il tuo primo libro hai avuto rifiuti da case editrici?
Certo. Fa parte del gioco. E’ una parte romantica da ricordare.
12) Chi è stata la prima persona a cui hai detto di voler scrivere?
Il mio miglior amico. Quello di sempre.
13) Quando hai iniziato a scrivere la storia, avevi una scaletta scritta precedentemente oppure scrivevi di getto?
Scalette e ripensamenti. Di getto annoto solo alcuni pensieri e ragionamenti che poi devo elaborare.
14) Qual’è il personaggio del tuo libro a cui sei più affezionato?
Leonardo Belli. Dice tutto quello che io non posso dire…
15) Che genere di libri leggi? Hai un genere preferito oppure leggi di tutto?
Narrativa. Lo faccio per studiare e migliorare.
16) Hai un autore preferito?
Oscar Wilde.
17) Cosa ti piace fare nel tempo libero? Hai degli hobby?
Pub e scrittura. Non sono il tipo che va a raccogliere fiorellini in montagna. Vivo la vita. È il mio hobby preferito.
18) Hai scelto tu il titolo del tuo libro?
Doveva intitolarsi: Invitato a Hofburg. Ma “The leading guy”, che acconsentì a firmarmi la IV di copertina, striscio’ due volte con la matita sul titolo e scrisse “L’invitato”. Non mi opposi…lui è una rock star, io no.
19) C’è qualcosa della tua vita nel libro?
È un opera prima. Un io narrante in prima persona. A te le conclusioni..
20) Che consiglio daresti ad un futuro autore?
Non do consigli. Si dia fa fare.
21) Hai mai letto un libro di un autore o di un’autrice “famosi” e pensato che fosse sopravvalutato?
Mah, prima di darti una risposta a questa domanda aspetto di vendere miglia di copie. Poi potrò parlare.
22) Che emozioni provi quando vai alle presentazioni del libro?
Beh, ti metti a nudo. Per l’assurdo però diventi più forte di chi non si spogliera’ mai dei suoi pensieri.
23) La cosa più assurda che ti ha chiesto un tuo lettore…
Perché hai adottato uno stile “classico?”
24) Cinque cose di cui non potresti mai fare a meno…
1- Kevin e Tom 2- la scrittura 3- la lettura 4- la musa 5- la sigaretta e il bicchiere..
25) Ed ora invece dimmi 5 cose che non sopporti proprio…
1- i leccapiedi 2- i finti filantropi 3- le lische del pesce 4- i perditempo 5- il bancomat fuori servizio.
26)- Svelaci qualcosa del tuo privato:
Beh, scrivere e già mettersi a nudo e in un certo qual modo si svela qualcosa di privato. In ogni caso, posso dire che amo i gatti, le automobili e il buon vino nel bicchiere giusto.
27). Cosa stai leggendo in questo momento?
Ho appena finito Stoner, un capolavoro! Ora sto leggendo “Gli anni” di Annie Ernaux.”, premio strega europeo 2016.
28)- Svelaci un tuo pregio e un tuo difetto:
Sono una persona sensibile. E forse è per questo che ho iniziato a scrivere. Difetto? Dico quello che penso in modo ironico prendendo in giro il soggetto di turno.
29) Che domanda avresti voluto che ti facessi?
Le tue perché sono tue. Se le risposte personalizzano, le domande pure.
30) Dimmi in ordine 5 libri che consiglieresti assolutamente di leggere nella vita…
1- il ritratto di Doryan Grey 2- la versione di Barney 3- la Classe di Erich Segal 4- il bar delle grandi speranze 5- il grande Gatsby.

INTERVISTA A G.P. ROSSI
1) Raccontaci qualcosa di te…
Che dire, sono nato a Roma, laureato in Chimica e scrivo con lo pseudonimo di G.P. Rossi. Lavoro nelle Telecomunicazioni, e sono anche un giornalista pubblicista che scrive su CorCom. Per ora ho pubblicato “Sherlock Holmes. la Vestaglia della Contessa di Castiglione” per la Castelvecchi Editore e “Sherlock Holmes e la Sindrome di Abraham de Moivre”, “Sherlock Holmes e il mistero di Eilean Mòr” per la Delos Digital, nonché diversi racconti per la Giulio Perrone Editore. Ho anche pubblicato quattro saggi per la Delos Digital su argomenti quali Digital Identity, Realtà Virtuale, Blockchain e Realtà Aumentata.
2) Il tuo desiderio più grande?
Ne ho troppi.
3) A che età hai letto il tuo primo libro?
Non ricordo, ma era sicuramente di Stevenson.
4) Che genere di libri leggi?
Sono Onnivoro, leggo di tutto e sempre.
5) Come ti sei avvicinato alla scrittura?
Leggendo tanto.
6) Quando hai scritto il tuo primo libro?
All’epoca universitaria.
7) Quando scrivi prendi appunti prima o scrivi di getto al momento?
Scrivo di getto.
8) Ti viene in mente un ricordo divertente o triste legato ad un tuo libro?
Un ricordo divertente riguarda sicuramente l’essermi imbucato in un luogo che avevo descritto in un libro, anche se non si sarebbe potuto entrare.
9) Pensi che ci sia differenza tra uno scrittore ed una scrittrice?
A parte una diversa sensibilità, direi proprio di no.
10) C’è un genere che proprio non leggeresti mai?
No, nel senso “leggere mai” è estremo, alla fine non è il genere che conta, ma il libro. È chiaro poi che ho generi che preferisco, quello sì.
11) Hai mai avuto rifiuti da case editrici?
Chiaro che sì.
12) A chi hai detto per primo di voler scrivere un libro?
A me stesso.
13) Tra i libri che hai scritto a quale sei più legato?
A un libro che ancora non è stato pubblicato, che in pochi hanno letto e di cui sto scrivendo il seguito.
14) E c’è un personaggio dei tuoi libri al quale sei più affezionato?
Sì, e sta nel libro che dicevo sopra.
15) Cosa stai leggendo in questo momento?
Wilbur Smith “Grido di Guerra” e “Manuale di un monaco buddhista per abbandonare la rabbia” di Koike.
16) Hai un autore preferito? E c’è qualcuno che ti ha ispirato a scrivere?
Giulio Verne e, chiaramente, direi anche Doyle e Stevenson.
17) Cosa fai nel tempo libero?
Ho talmente tanti hobby che non mi basta mai il mio tempo libero.
18) In questo momento stai scrivendo?
Assolutamente sì. Ho finito un libro su Leonardo da Vinci e sto scrivendo il continuo del libro che dicevo prima.
19) Ti ispiri alla realtà quando scrivi o i personaggi sono frutto solo della tua fantasia?
Basta leggere la rubrica finale dei miei libri ovvero “Tra verità e Finzione” e si trova la risposta.
20) Secondo te, cosa ci vuole per essere un bravo scrittore?
Tanta voglia di leggere.
21) Hai mai letto un libro di un autore famoso che non hai apprezzato?
Sì, tantissimi.
22) Quando incontri i tuoi lettori, cosa provi?
Mi fa tanto piacere quando mi dicono che hanno apprezzato molto i miei libri spiegandomi cosa li ha colpiti e mi chiedono l’autografo.
23) La cosa più assurda che ti ha chiesto un lettore…
Mai capitato.
24) E la cosa più divertente che ti hanno chiesto…
Per fortuna ho ricevuto tutte richieste normali.
25) Cinque cose di cui non potresti mai fare a meno…
No comment, perché ne ho troppe.
26) Ed ora invece dimmi 5 cose che non sopporti proprio…
Una sola, l’ignoranza.
27) Se ti chiedessi così di getto di svelarci un tuo sogno, come risponderesti?
Che non lo svelo altrimenti non si realizza.
28) Credi nell’amicizia? E nella famiglia?
Sì e sì.
29) Hai intenzione di scrivere altri libri su Sherlock Holmes? Diciamo che questa è una mia curiosità, dato che sinceramente mi piacciono molto…
In verità sì, nella mia mente ce ne sono a decine di storie, e alcune le ho anche abbozzate, ma per ora scrivo altro.
30) Che domanda avresti voluto che ti facessi?
La penso e te la dico alla prossima intervista.

INTERVISTA A ELLAH K. DRAKE
1) Parlaci un po’ di te…
Innanzitutto, ti ringrazio per questo spazio che hai concesso per farci conoscere alle tue lettrici. Salve a tutte/i, mi chiamo Emanuela Capovilla Drago e pubblico con lo pseudonimo di Ellah K.Drake. Sono una matusalemme nell’ambiente della scrittura, perché ho cominciato nel duemila a scrivere e pubblicare, ma a ogni nuova pubblicazione mi sento sempre un’emergente. Nella vita sono una cinquantenne un po’ sopra le righe, vivo in un piccolo paesino ai piedi dei Colli Euganei con un marito che è la quintessenza della tranquillità e quattro splendidi gatti, che hanno rivoluzionato la nostra vita tra fusa e peli in ogni dove. Sono un’accanita lettrice sia di romanzi, ma anche di saggi spiritual-esoterici. L’argomento spiritualità mi appassiona da molto tempo, e tendo anche a seguirne i precetti.
2) Desideravi fare la scrittrice fin da bambina?
Assolutamente no. Da bambina e fino alla tarda adolescenza ho praticato sport agonistico per cui avevo pochissimo tempo per fare altro, ma all’età di dodici anni ho cominciato a tenere un diario segreto. L’abitudine di scrivere diari è rimasta fino ai trent’anni, quando poi ho iniziato a scrivere sul serio racconti e romanzi.
3) Quando hai letto il tuo primo libro? Ti ricordi il titolo?
I miei genitori compravano spesso libri e quindi, sì, amo leggere fin da che ho imparato a farlo. All’epoca c’erano i famosi Quindici, erano libri per bambini che contenevano filastrocche e storie di vario genere. Erano bellissimi e credo che mia madre li abbia conservati.
4) Perché hai deciso di scrivere? C’è qualcuno a cui ti sei ispirata?
Non ho deciso io di intraprendere la scrittura, perché sono sempre stata una insicura. Quando terminai l’università, avevo cominciato a scrivere un romanzo che diedi da leggere a un’amica fidata, convinta che le facesse schifo e invece mi esortò in tutti i modi a continuare per questa strada, perché secondo lei avevo la stoffa della ‘scrittrice’.
All’inizio mi feci un po’ di risate, quindi rifiutai categoricamente, ma fu molto persuasiva. Ho cominciato frequentando un corso di scrittura creativa, poi concorsi per racconti e così via… Nel 2018 scrivo e pubblico ancora. Merito suo, senz’altro.
5) Quando scrivi hai una scaletta o improvvisi?
Ogni mia storia nasce da qualcosa che mi gira in mente ( ad esempio, il romanzo che sto scrivendo adesso è nato dalla mia passione insolita per i monasteri e la musica sacra), un’idea, un sogno. Per non dimenticarla, scrivo una piccola traccia in un’agenda che uso per tutte le storie in abbozzo, ma quando comincio a scrivere non ho alcuna scaletta. È la storia stessa che si dipana e i personaggi che mi parlano.
6) In che situazione ami scrivere? Di notte, di giorno, in una stanza particolare o in un momento particolare della tua giornata?
La mia giornata è programmata, perché ho altre cose da fare. Dedico tre ore al giorno, dopo un’ora di totale relax e meditazione (che per me è fondamentale per ricaricare le energie) nel primo pomeriggio, accompagnata da musica strumentale, in totale solitudine, gatti a parte (nel senso che loro mi stanno sempre intorno).
7) Scrivi al computer o usi ancora carta e penna?
Computer.
8) Quali sono state le difficoltà più grandi che hai trovato mentre scrivevi?
Ai miei tempi era difficile riuscire a pubblicare perché o lo facevi con CE discutibili a pagamento, oppure dovevi seguire la strada degli invii postali a grandi CE, oppure quella ancora più difficile dell’agente letterario. Nulla era facile, per cui optai per un agente letterario, con il quale non mi trovai per niente bene, molte promesse e poche di queste mantenute. Parliamo degli anni nei quali non esisteva l’autopubblicazione, nemmeno gli ebook. I miei inizi sono stati costellati di gratificazioni date dai numerosi racconti pubblicati in antologie, e da conseguenti delusioni per colpa di editori che ti pubblicavano il romanzo a patto che li pagassi fior di euro. I più grandi editori erano miraggi. Non ho mai pagato nessuno per pubblicarmi.
9) Una donna ha più difficoltà ad affermarsi nell’ambito professionale, soprattutto se artistico?
Mah, negli altri ambiti non lo so di preciso, ma nella scrittura non ho mai intravisto questa difficoltà di affermazione. Ci sono donne pubblicate dalle grandi CE, scrittrici di calibro molto amate dal pubblico, come anche scrittori uomini.
10) Parlando di scrittura, ci sono generi di libri che possono scrivere esclusivamente uomini o donne?
Secondo me, assolutamente no.
11) Quando scrivi, ti preoccupi mai di quello che potrebbero pensare i lettori oppure no?
Costantemente, ovvero, non mi influenzano le varie mode del momento nei generi, ma una volta terminato il romanzo, mi chiedo sempre se ciò che ho scritto potrà piacere o meno. Credo sia inevitabile, dopotutto scriviamo per farci leggere e il lettore per me è importante.
12) Sei riuscita a pubblicare subito i tuoi libri o hai avuto anche tu dei rifiuti da parte delle case editrici?
Tantissimi rifiuti. Nel 2005 sono stata pubblicata per la prima volta da una piccola CE non a pagamento, ma prima di quel momento è stata davvero dura.
13) Sei ma stata presa dall’idea di mollare tutto?
Sì, e l’ho anche fatto per due lunghi anni, nei quali mi sono avvicinata alla spiritualità e all’esoterismo. Ma a un certo punto, scrivere mi mancava così tanto che ho deciso di ritornare come self pubblicando nel 2013 il mio primo romanzo chick-lit.
14) Quali sono i personaggi dei tuoi libri (maschile e femminile) ai quali sei più affezionata?
Senza ombra di dubbio Angelica e James della quadrilogia chick-lit nei Sogni di Angie, perché Sognando una Stella è stato il mio esordio letterario come self nel 2013 dopo anni di gavetta, e li ho amati moltissimo. Quel romanzo è salito in classifica in un lampo, entrando nei 100 best seller dell’intero kindle store e all’epoca non sapevo nemmeno come funzionassero le classifiche! Angie e James mi hanno portato fortuna, moltissime lettrici mi hanno scritto via mail complimentandosi con me, alcune di queste sono diventate amiche, seguendomi con entusiasmo.
15) Oltre a scrivere, ti piace leggere? E che genere di libri preferisci?
Non posso vivere senza leggere. Leggo anche due o tre romanzi a settimana, sono molto veloce a leggere con l’applicazione kindle e leggo esclusivamente ebook. Amo le storie romantiche, i romance NA, Young adult, ma anche i fantasy, paranormal romance e i distopici. Alterno la lettura di romanzi a quella dei saggi spirituali.
16) Hai uno o più autori preferiti?
L’autrice preferita in assoluto, nell’Olimpo delle autrici, rimarrà sempre lei: Marion Zimmer Bradley.
Quelle che leggo tuttora sono tante, tra queste le mie preferite sono: Anna Premoli, Federica Bosco, Jennifer Armentrout, Cassandra Clare, la Tucker, Katie Mcgerry, Amy Harmon, Brittany Cherry, Bianca Marconero, Angela Contini.
17) Nel tuo tempo libero quali sono i tuoi hobby?
Leggere, leggere, leggere.
18) C’è una ragione particolare nella scelta del titolo del tuo ultimo libro, che uscirà il 20 dicembre?
Scegliere il titolo per me è sempre difficile, ma questa volta non lo è stato. CUORI NEL GHIACCIO mi sembrava la scelta più appropriata.
19) Quanto ha influito la tua esperienza passata nella scrittura di questo libro?
Volevo celebrare la mia passione per uno sport che ho praticato per molti anni a livello agonistico: il pattinaggio artistico. Ho vissuto la mia infanzia e parte dell’adolescenza sui pattini, per cui ho amato molto questo periodo della mia vita e quello che questo sport mi ha regalato. Per esigenze di storia qui si parla di pattinaggio sul ghiaccio, mentre io l’ho fatto su rotelle, ma si tratta sempre di celebrare l’amore per questo sport. Spero di esserci riuscita.
20) C’è un consiglio che vorresti dare ad altre autrici?
Studiare molto, leggere molto, essere umili, accogliere ogni critica, essere rispettose nei confronti dei lettori.
21) Una domanda che non ti ho fatto che avresti voluto che ti facessi?
Nei hai fatte moltissime e sono esaustive, e di questo ti ringrazio!
22) Se dovessi scegliere solamente 5 libri da consigliare, quali sceglieresti in ordine?
Il cavaliere d’Inverno, la Straniera, Le nebbie di Avalon, per me sono dei MUST READ, e poi Ci vediamo un giorno di questi, il più bel romanzo della Bosco, e L’ultima notte al mondo della Marconero che ho letto due volte e ho amato moltissimo.

INTERVISTA A MELISSA SPADONI
1) Raccontaci qualcosa di te…
Di me? Non c’è molto da dire in verità. La mia vita è tranquilla e si svolge tutta in un piccolo paesino delle Marche. Mi divido tra lettura, scrittura e sogni. Adoro fare ciò che faccio, ovvero scrivere. Sto dando il massimo per fare in modo che tutto questo rimanga la mia strada, e anche per tentare di migliorarmi e crescere. Quando non passo le mie ore sopra i libri o al computer, sto con mia madre, esco con le amiche, strapazzo i miei nipotini e cerco di fare la brava fidanzata. Cosa non molto semplice. Mi piace ascoltare la musica, andare al cinema e viaggiare. Sogno di vedere ogni angolo del mondo, così da trovare ispirazione per mille trame differenti e spero di riuscirci piano piano.
Melissa è una ragazza semplice, che a più di trent’anni ha ancora la testa di una sedicenne, e ne va fiera!
2) C’è un autore o un’autrice che ti ha ispirata a scrivere?
Sono tanti gli autori dai quali cerco di trarre ispirazione e insegnamenti. Adoro John Green e Rainbow Rowell per il loro stile fresco, diverso, divertente. Poi mi piacciono i romanzi di Cassandra Clare, JR Ward e Jennifer Armentrout. Questi, diciamo, sono gli autori dei quali compro i libri a scatola chiusa, ma poi ogni romanzo e ogni scrittore che leggo mi lascia qualcosa.
3) A che età hai scritto il tuo primo libro?
Se contiamo il primissimo esperimento, dico a tredici anni. Erano gli anni dei libri delle Ragazzine e di Piccoli Brividi. Ma prima di quello c’erano state un mare di storie a fumetti, con i quali ho riempito quaderni interi. Ho sempre amato inventare racconti.
4) Chi è la prima persona alla quale hai confidato di voler scrivere?
I miei genitori. Sono stati i primi ai quali ho spiegato che avevo capito cosa volevo fare nella vita. I primi ai quali ho confidato di aver inviato un manoscritto a una casa editrice. I primi ai quali ho letto la primissima risposta affermativa. Ci sono sempre stati per me e hanno sempre cercato di sostenermi e capirmi, nonostante le mie scelte non sono mai state facili e sicure. E mia madre continua a essere la prima con la quale mi confido, a ogni tentativo, a ogni pubblicazione, a ogni problema.
5) C’è un posto particolare in cui ami scrivere?
Solitamente, o sono seduta sul letto, o sul divano, o sulla sedia accanto al camino. Mi piacciono i posti comodi e caldi!
6) Un genere che proprio non scriveresti?
A questa domanda rispondo sempre lo storico. Ma solo perché non credo di esserne in grado. Sono così sbadata che finirei con lo scrivere delle enormi cavolate e inesattezze storiche, per quanto io mi impegni con le ricerche e ce la metta tutta. Quindi è meglio per me nemmeno mettermici.
7) Tra i libri che hai scritto, quale porti nel cuore?
Oltre alla The Season Trilogy, storia che mi ha permesso di conoscere tante persone, con dei personaggi che sono diventati parte fondamentale della mia vita e che ancora non riesco a lasciar andare… devo dire Non Sono Un Angelo. È il secondo self che ho pubblicato e i due protagonisti sono un po’ i miei cuccioli. Un po’ per la storia che vivono, per i loro caratteri e per i loro sentimenti molto potenti. Forse non c’è un vero perché io li abbia così a cuore. Alle volte certi personaggi ti entrano a fondo così, senza un motivo apparente. E lì rimangono per sempre. Adoro i miei Mael e Autumn, non posso farci niente!
8) Ti viene in mente un particolare momento della tua vita legato a un tuo libro?
Quando sono corsa giù per le scale urlando “Oh mio dio!” “Oh mio dio!” “Oh mio dio!”, dopo aver letto la mail della Leggereditore in cui mi informavano che erano interessati a pubblicare Un Adorabile Bastardo. Sono corsa a saltare come un canguro per dirlo ai miei genitori. È stato poco prima dell’ultimo ricovero di mio padre. L’ultimo momento davvero spensierato e felice. L’avrò per sempre nel cuore.
9) Cosa provi quando termini di scrivere un libro?
Ansia sopra ogni cosa. Come si suol dire… io sono una ragazza Ansia e Sapone! Ma poi arriva anche un senso di completezza. Sono felice di aver raggiunto il tanto agognato punto finale e impaziente di rileggere tutto da capo per apportare le duemila modifiche che mi sono saltate in testa nel frattempo. E poi, quando giunge il momento di chiudere davvero quella storia, sale anche un po’ di nostalgia per quei personaggi che mi hanno tenuto compagnia per innumerevoli ore e notti insonni.
10) Credi ci sia differenza tra uno scrittore e una scrittrice?
Non mi ci sono mai soffermata sopra a questo pensiero, quindi credo di no. Sono convinta che un tipo di romanzo possa essere scritto abilmente sia da un uomo che da una donna, a discapito del genere o delle credenze. Prendiamo autori come John Green o Nicholas Sparks… uno direbbe che il romance sia un genere per donne, eppure loro ci dimostrano ogni volta che non è così. Oppure donne come Mary Higgins Clark, Agatha Christie o Kathy Reichs… loro ci provano che il thriller non è solo per menti maschili, no? Io credo che tutto dipenda dalla nostra testa e dalla nostra abilità, il resto sono solo pregiudizi.
11) Stai scrivendo in questo momento?
Sempre! (risatina pazza)
Non sto mai ferma. Ho il cervello in costante movimento per la “gioia” di chi mi sta attorno. Attualmente sto lavorando a un mare di cose. I seguiti dei miei romanzi self. Altri seguiti più segreti. E ad almeno tre storie nuove completamente differenti l’una dall’altra. Forse impazzirò entro la fine dell’anno. O forse no. Vedremo!
12) I personaggi dei tuoi libri sono solo frutto della tua fantasia? O c’è altro?
Per l’ottantacinque percento sono di mia invenzione, ma per il restante quindici prendo spunto da chi mi sta accanto. Gusti, gesti, parole, movimenti… chi mi circonda sa che presto o tardi potrebbe riconoscersi in una, o più, sfaccettature dei miei protagonisti. Credo sia inevitabile con uno scrittore come amico.
13) Dopo Frammenti tornerai in futuro a scrivere thriller?
Sì. Devo dire che ci ho preso gusto. Magari anche con qualcosa di un po’ più horror, chissà? Ho sempre amato quei generi… guardo film horror da che ho cinque anni (una bambina strana, lo so) e sono curiosa di scoprire cosa potrei estrapolare dalla mia testa contorta!
14) Quando hai firmato con la Leggereditore a chi l’hai svelato per primo?
Come ho rivelato qualche risposta fa, ai miei genitori. Subito dopo ho spedito due vocali pieni di squittii e grida alle mie migliori amiche e al mio ragazzo.
15) Hai avuto tanti rifiuti dalle case editrici prima di firmare con la Leggereditore?
Abbastanza. Alcuni sono stati proprio ignorati, altri cortesemente rifiutati. Ma ciò mi ha solo fomentata a scrivere e leggere di più. Sono testarda e la mia era diventata una sorta di “vediamo chi si stanca prima?”. Alle volte la cocciutaggine paga. Alle volte.
16) Cosa stai leggendo in questo momento?
In questo periodo sono molto in vena di Urban e Dark Fantasy, oppure di Distopici. Gira così! Ho voglia di quel tipo di ansia e adrenalina che ti nasce solo tra le pagine di uno di questi romanzi.
17) Hai un autore che ami in particolar modo?
A parte quelli elencati prima, aggiungo Jane Austen. Dopo i libri delle Ragazzine letti alle medie, ho passato qualche anno di stop dai romanzi, buttandomi esclusivamente sui manga, ma poi, intorno ai sedici anni, sono tornata in questo mondo leggendo proprio Orgoglio e Pregiudizio e da quel momento in poi è stata solo una discesa libera e spericolata che mi ha fatto accumulare libri su libri su grandi classici.
18) Un libro che hai letto che hai amato…
Tra gli ultimi che ho letto dirò la duologia di Cecelia Ahern, Flawed.
19) E un libro che invece ti ha delusa…
Sempre tra gli ultimi letti, dico la raccolta 14 Modi Per Innamorarsi. All’interno ci sono molte autrici che seguo e adoro, ma per il novanta percento del libro volevo arrendermi e abbandonarlo, perché le storie al suo interno erano molto noiose e a mio gusto banali.
20) Scegli tu il titolo dei tuoi libri?
La maggior parte delle volte. Al momento ho modificato solo quelli sotto casa editrice, perché giustamente, collaborando con gente che ne sa molto più di me, seguo i loro consigli nel caso il titolo da me trovato non vada bene, o sia banale, o troppo sentito.
21) Il segreto per essere una brava scrittrice?
Se lo trovate me lo dite?
Io l’unica cosa che so, è che per riuscire a scrivere, bisogna leggere. Leggere, leggere, leggere. È il nostro allenamento. Lo stretching per la nostra mente. Altrimenti non si può sperare di riuscire a scrivere qualcosa.
22) Parlaci delle tue emozioni quando incontri i tuoi lettori…
Ancora non mi è successo tante volte. Più che altro sono scambi virtuali. Ma quando capita, sono a dir poco incredula ed emozionata. Mi risulta ancora molto difficile credere che ci sia qualcuno che apprezzi davvero ciò che scrivo che quando succede mi metterei a saltare, urlare e piangere. Poi vince la terribile timidezza di cui soffro ha il sopravvento, e quindi divento completamente rossa come un fanalino e se spiccico due parole in croce è già molto.
23) Il complimento più bello che hai ricevuto?
Che grazie alle mie parole è riuscita/o a estraniarsi dalla sua quotidianità, dai suoi problemi, fino a immergersi totalmente in un mondo nuovo e sognare a occhi aperti. Credo che sia la cosa più bella che si possa dire a una scrittrice barra scrittore. Perché, dopotutto, non è proprio questo che ci aspettiamo quando iniziamo un libro? Che ci risucchi completamente fino a dimenticarci di ogni cosa, finché non voltiamo l’ultima pagina?
Almeno io è questo che cerco.
24) La cosa più curiosa che ti hanno chiesto?
Grazie al cielo ancora non ho avuto richieste strane, ma tutte nell’ordinario. Comunque, mai dire mai!
25) Dimmi cinque cose di cui non potresti mai fare a meno…
I miei libri. Carta e penna per le mie idee. La famiglia. Gli amici. E l’amore. Non sono in ordine di importanza, ci terrei a precisarlo!
26) E ora invece dimmi cinque cose che non sopporti proprio…
La falsità. La megalomania. La cattiveria gratuita. La violenza su bambini e animali. L’ignoranza.
27) Credi nell’amicizia? Hai avuto esperienze che ti hanno delusa?
Molto. Per me le mie amiche sono fondamentali. Nella vita ci occorre sempre qualcuno con il quale condividere segreti e pazzie. E io fortunatamente ne ho due che conosco da sempre, e sono più che certa che saranno sempre con me, in qualsiasi caso e momento.
E sì. Ho avuto anche una pessima esperienza con una persona che mi ha fatta penare e soffrire. Ho provato molto a risolvere i problemi che si divertiva a creare, perché ci tenevo. All’inizio. Poi alla fine ho detto basta e ora sto molto meglio senza di lei.
28) Quanto è importante per te la famiglia?
Essenziale. È tutto. Non sarei riuscita ad arrivare qui senza il loro supporto. Non sarei ciò che sono senza di loro.
29) Il tuo desiderio più grande?
Continuare a scrivere e riuscire a farlo combaciare con qualsiasi cosa la vita abbia in serbo per me nei prossimi anni.
30) C’è una domanda che avresti voluto che ti facessi?
Ci sto pensando attentamente, ma devo dire che sono state perfette così. Non mi viene in mente nulla di più da aggiungere.
Grazie mille Germana e al blog Pensieri Sconnessi per questa opportunità e per questo spazio. Spero di essermela cavata con le risposte e non vedo l’ora di replicare!
Baci xxx

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